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Domenica 2 Luglio, è arrivato il giorno tanto atteso.

Mi incontro con Michela, entrambi silenziosi. “Cosa succederà oggi ?” ci chiediamo.

La tensione è molto alta. Incontrare il maestro Peppe Vessicchio ha un “certo peso”.

Le uniche parole dette “ ci prendiamo un caffe?”.

Michela mi fa un cenno positivo. Nel mentre ci chiamano, il maestro è arrivato.

Salta il caffè e cresce l’ansia.

“Vito il maestro è a Cerignola” è stato un telegramma telefonico  “ok sono pronto” risponde Vito.

Intravedo nell’auto una sagoma “E’ lui “ dico a Michela.

L’emozione è alle stelle, vuoi perché ho sempre avuto un debole per il maestro, e lo stesso “debole” l’ho riscontrato in tutte le persone che abbiamo invitato per l’evento.

“Mitico”, “internazionale”, “wow”, “nooooo Peppe Vessicchio?, non posso mancare”

Queste sono state le esclamazioni dei vari invitati in questo mese e mezzo di preparazione.

Lui scende dall’auto ed io gli vado incontro con una stretta di mano.

“buongiorno maestro, lieto di conoscerla” e lui mi risponde “il piacere è tutto mio Giuseppe”.

Con queste parole capisco che la tensione è svanita nel nulla.

Lui si avvicina a Michela facendo un mezzo inchino e dandole la mano:

“uomini d’altri tempi, che cavaliere” penso.

Iniziamo subito a conoscerci. Con il maestro c’è Andrea Rizzoli, che pensavo fosse il suo impresario, ma dopo pochi minuti capisco che è un amico o meglio è più di un familiare, si capisce a pelle che il loro è un legame forte.

Ci dirigiamo verso Trani, in macchina eravamo io Michela ed il maestro. Da quel momento in poi, è come se avessimo trascorso una giornata assieme ad un caro amico.

Durante il pranzo gli chiedo” maestro, vogliamo fare una scaletta sulla serata?, che ne so, che domande le devo fare, quali argomenti dobbiamo trattare?”.

Il maestro con calma e serenità mi risponde “ Giuseppe, non c’è bisogno di nessuna scaletta, hai visto come abbiamo chiacchierato bene finora, continuiamo stasera a fare la stessa chiacchierata, con molta naturalezza ed empatia, vedrai che uscirà una bella serata”.

E così è andata.

Naturalezza ed empatia che si è propagata, come d’incanto, in tutti i presenti al convegno.

Il maestro ha raccontato aneddoti riguardanti la sua lunga carriera, i tanti Sanremo fatti con tutti gli artisti, si è parlato di Maria de Filippi, di Gino Paoli, di Bocelli, della Vanoni, Gianni Minà, Zucchero, Elio e le storie tese, Avion Travel. Lui parlava e l’atmosfera era sempre più magica.

Io gli facevo domande e con una bella  complicità lui,capendo ormai dove intendevo arrivare ,sorridendo rispondeva. Vedevo la platea rilassata, con uno sorriso stampato sui visi.

Poi si è entrato nel tecnico, si è parlato di vino,dei suoi studi sulle sinfonie di Mozart, di come  le frequenze interagiscono a cambiare il vino.

E mentre si discuteva si è passati al pratico. Abbiamo versato in 4 calici un vino rosso delle nostre referenze, e poi il Maestro ha sottoposto la bottiglia a frequenze derivate da una sinfonia scritta da lui per circa 20 minuti.

Dopo abbiamo versato il vino “trattato” con le frequenza in altri 4 calici ed è partita la degustazione fatta da alcuni invitati presenti che oltre ad essere amici sono anche degli autorevoli degustatori di fama.

Il vino era cambiato, su questo tutti erano d’accordo.

Cambiato positivamente, le frequenze avevano agito sulle molecole di questa bevanda microbiologicamente viva, invecchiandolo di un anno. Io personalmente ho “visto” come diventerà il mio vino fra 12/14 mesi.

Dopo tutti sul rooftop della Mandwinery a bere vino, mangiare e chiacchierare con il Maestro Vessicchio.

Come d’incanto, mentre scrivo, si ferma la serata come se avessi scattato una foto.

In questo fermo immagine vedo Vito che dialoga con il Maestro, con in mano un bicchiere di Bisciù, ed un piatto di delizie pugliesi.

Vedo Michela con quel suo sorriso e le mani come al solito senza alcun cibo mentre dialoga con Andrea. Vedo Tommaso che parla  con Stefano.

Vedo il piccolo Gerry che gioca con Niccolò ed Antonio che seduto si gode la vista del Duomo.

Ecco signori questa è stata la mia giornata in Mi minore

Giuseppe Colopi

 

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